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MILLENARISMO E CHIESA AVVENTISTA DEL SETTIMO GIORNO

Gesù aveva ammonito i suoi a non voler conoscere “il giorno o l’ora” del suo ritorno e della fine di questo mondo. Pochi insegnamenti del Vangelo si sono dimostrati nella storia del cristianesimo di difficile applicazione come questo. L’uomo infatti è proteso ad interrogarsi sul futuro, spinto dalla curiosità ed anche dalla ricerca del senso della propria esistenza.
Le speculazioni sulla fine dell’epoca presente sono molto antiche: già nell’Antico Testamento, al tempo dell’esilio babilonese, i deportati ebrei cominciarono ad appassionarsi al linguaggio simbolico dell’escatologia. E così fecero le generazioni seguenti, da Gioacchino da Fiore, che attese nel 1260 l’avvento dello Spirito, fino ai Testimoni di Geova, che nel 1975 riproposero il problema della fine del mondo. Oggi non di meno degli antichi, la gente consulta l’oroscopo, va dai maghi, crede ai presagi ed ai sogni. Lo storico avventista americano Le Roy Edwin Froom ha raccolto in quattro volumi di quattromila pagine la documentazione di migliaia di personaggi più o meno celebri che cercarono con i calcoli più disparati di fissare date per la fine del mondo.
Il movimento millenarista (così si chiama in quanto identifica un “giorno” con un “anno” nei numeri della scrittura e cerca di calcolare l’inizio del millennio di pace previsto dopo il ritorno di Cristo) si accanisce nel voler fissare la data precisa e le modalità di attuazione del futuro. Quando poi ciò che si era predetto non avviene, si ammette l’errore di calcolo, o si dice di aver sbagliata la partenza, oppure si parla di avvenimenti diversi dagli annunciati, avvenuti in cielo o sulla terra ma non visibili.
Fra gli appassionati della profezia e del calcolo dei numeri della Bibbia, assunti in termini letterali e non simbolici, c’è la “Chiesa Avventista del settimo giorno”, la quale prende avvio nel secolo scorso dalla data della fine del mondo fissata da un laico battista William Miller per il 1844. Dopo l’attesa fanatica e la conseguente grande delusione, si formarono alcuni gruppi avventisti (avvento della seconda venuta di Cristo), caratterizzati dall’opportunità o meno di fissare altre date, dalla convinzione o no della morte come “sonno” in attesa o della risurrezione o dell’annientamento (condizionalismo) e dalla sostituzione o no del sabato alla domenica (sabatismo).
  • Credenze degli Avventisti
    Fra questi movimenti del dopo 1844 si affermò la “Chiesa avventista del settimo giorno”, che fece proprie le convinzioni sopra accennate: non opportunità di fissare nuove date ma attesa, condizionalismo e sabatismo. È oggi una nuova Chiesa di circa 5 milioni di fedeli nel mondo, presente in 180 paesi, con sede anche a Verona ed a Padova.
    Nacque ufficialmente nel 1860 per il fascino esercitato da Ellen G. White, i cui scritti visionari (circa 60 libri) diedero e danno forma all’Avventismo e sono considerati strumenti fondamentali per interpretare i brani escatologici della Bibbia. Il successo della Chiesa va attribuito, soprattutto nell’area anglosassone, all’interesse che suscitarono, con le teorie vegetariane, la medicina naturale e la dietologia, in un’epoca di riforme igienico-alimentari. Si distinse in quest’ultimo settore l’inventore dei “fiocchi d’avena” H. Kollogg, che sviluppò negli Stati Uniti una serie di istituti medico-dietetici. Questi però, incline ad una visione panteista, suscitò contrasti e finì per staccarsi da Ellen G. White e dalla Chiesa Avventista.
    Gli Avventisti fanno proprio il Simbolo di Nicea e condividono con i protestanti l’autorità suprema della scrittura e la giustificazione per fede. Nelle 36 tesi elaborate nel 1957 dicono di accettare la Trinità, la divinità di Gesù Cristo, il suo unico sacrificio redentivo, l’azione santificante dello Spirito, il Giudizio finale.
    La specificità delle loro credenze è indicata da 5 tesi:
    • dottrina del Santuario: dopo il 1844 Cristo è entrato nel “santuario celeste” ed ha iniziato l’azione sacerdotale del suo ritorno;
    • grande inchiesta: nella stessa data è iniziato in cielo un giudizio investigativo per decidere sulle sorti di ciascun uomo prima del giudizio finale;
    • spirito di profezia: l’imminenza del ritorno di Cristo è contrassegnato dal fatto che è ritornato nel mondo lo “Spirito di profezia”, concesso ad Ellen G. White, i cui libri sono considerati dagli Avventisti sullo stesso piano della Bibbia, strumenti indispensabili per leggere ed interpretare i passi escatologici;
    • il “suggello” e il “marchio”: il suggello è il segno dei fedeli, espresso dall’osservanza del sabato; il marchio è il segno di Satana, espresso dalla pratica della domenica. Poiché gli Stati impongono la domenica, gli Avventisti si battono per la libertà di coscienza e la separazione fra Chiesa e Stato. La Chiesa di Roma sarebbe colpevole di aver trascinato molte denominazioni protestanti e gli Stati all’osservanza della domenica;
    • il Millennio (Ap. 14): gli eletti risorgeranno al ritorno del Cristo e andranno in cielo mentre i maligni, dopo la risurrezione, saranno annientati. Sulla terra ci sarà allora per mille anni deserto e desolazione; alla fine del millennio la terra diventerà la città della gioia perfetta per i giusti.


  • Come vivono
    Al sabato si riuniscono per lo studio della Bibbia, interpretata sempre alla lettera (fondamentalismo), per testimonianze reciproche e per il sermone del pastore o di un laico. Celebrano di quando in quando battesimi degli adulti per immersione e ogni tre mesi commemorano il sacrificio di Cristo con pane azzimo e succo d’uva non fermentato, essendo proibite per loro le bevande alcoliche ed eccitanti (caffè, the), il tabacco e le droghe. Praticano una dieta vegetariana, promuovono la vita familiare ed osservano una morale rigida. Benché aperti all’ecumenismo, non aderiscono al Consiglio ecumenico delle Chiese.
    Organo centrale della Chiesa avventista è la Conferenza generale di Washington, i cui dirigenti e presidente sono eletti ogni cinque anni, mentre nelle suddivisioni territoriali i responsabili vengono rinnovati ogni anno. La Chiesa Avventista del settimo giorno è in espansione in Africa ed in America Latina, con un incremento annuo di circa il 7,5%. Conserva anche oggi uno spiccato interesse per i problemi relativi alla salute ed alla dietologia, gestendo, soprattutto negli Stati Uniti, una serie di istituzioni mediche prestigiose.
    Un gruppo, separatosi dalla Chiesa avventista del settimo giorno, si chiama “Movimento di riforma” con sede in Germania. Si caratterizza quest’ultimo per il rifiuto del servizio militare e per la scrupolosa osservanza del vegetarianesimo.


  • Fascino dell’attesa
    Nei momenti di crisi è sempre una tentazione rifugiarsi nell’attesa del ritorno di Cristo, abbandonando il mondo al suo destino, ritenendolo già giudicato da Dio.
    Se di questa Chiesa, che si presenta entusiasta e gentile e che propone molte verità cristiane condivisibili, è positivo il riferimento escatologico, cioè il richiamo che le cose umane sono penultime e non ultime, è discutibile l’assolutizzazione di certi fatti parziali, quasi che un atto esterno, quale il sabato, costituisca il sigillo dei credenti. Ricordiamo come Cristo ci abbia liberato dalle forme esterne (“i veri adoratori adoreranno il Padre in Spirito e verità” - Gv. 4, 23) e come ci abbia ammonito che il bene e il male escono dal cuore dell’uomo e non entrano dall’esterno (Mt. 15, 10-11). La critica poi alla Chiesa cattolica, per essere la propagatrice della domenica e per aver monopolizzata la grazia con i sacramenti, è un altro elemento da considerare.
(G. Dal Ferro)